Fauna ittica

Trota

La Regina del Torrente – Trota Fario – (salmo trutta trutta)

Nella cristallinità e limpidezza delle acque del Simbrivio è possibile vedere tutta la microfauna che lo popola compresa la “regina delle trote”, quale la trota Fario, ella vive in acque tumultuose, limpide e ben ossigenate, la Trota fario presenta un corpo affusolato ed allungato, la bocca grande, le scaglie piccole.

Come tutti gli appartenenti alla famiglia dei Salmonidi, ha una seconda piccola pinna dorsale situata posteriormente alla prima e caratterizzata dal non avere raggi ossei di sostegno (pinna adiposa).

La colorazione e le dimensioni possono essere variabili, anche in relazione all’ambiente in cui vive: in genere presenta dorso scuro e fianchi argentei, con un numero variabile di macchie rosse e macchie nere sparse per il corpo. Le pinne ventrali, le pettorali e l’anale sono giallastre, la caudale è più scura lungo il margine.

ENALCACCIA E LIFE TROTA

Il Gambero di Fiume (Austropotamobius pallipes)

Il gambero d’acqua dolce (Austropotamobius pallipes italicus) è un piccolo crostaceo, appartenente alla famiglia degli Astacidi.

Sottospecie italiana della specie Austropotamobius pallipes, distribuita nell’Europa occidentale, dal Portogallo alla Svizzera e alla Dalmazia e dall’Inghilterra alla Francia fino alla Liguria, A. pallipes italicus colonizza, o meglio “colonizzava”, tutte le regioni continentali e peninsulari d’Italia, dalla Calabria al Piemonte e alla Venezia Giulia. Nella seconda metà del XX secolo, infatti, le popolazioni di questo gambero in molti bacini si sono ridotte e altre sono addirittura scomparse per cause innumerevoli che vanno dalla diffusione della “peste del gambero” alla distruzione e modificazione dell’habitat naturale della specie.

Nel territorio della Valle del Simbrivio sono numerosi i corsi d’acqua che ospitano il gambero d’acqua dolce e anche in questi ambienti pare che le sue popolazioni abbiano subito una riduzione numerica. L’entità di questa diminuzione non è comunque nota in quanto non erano mai stati condotti, sino ad oggi, studi su tali popolazioni.

Gambero dall’aspetto piuttosto robusto, Austropotamobius pallipes italicus raramente supera i 12 cm di lunghezza totale ed i 90 g di peso. La colorazione del corpo è bruno-verdastra sul dorso e sui fianchi. Ventre e arti sono invece biancastri, caratteristica, questa, che è valsa a questa specie il nome di “gambero dai piedi bianchi”, con cui A. pallipes è comunemente noto in molti dei paesi europei compresi nel suo areale.

I maschi si distinguono dalle femmine per il fatto di avere le prime due appendici dell’addome (dette pleopodi) modificate in organi sessuali che, all’atto dell’accoppiamento, si uniscono a formare un unico organo copulatore. Nella femmina le appendici dell’addome sono invece tutte uguali. Generalmente inoltre i maschi sono più grandi delle femmine e, a parità di dimensioni corporee, hanno le chele più sviluppate e l’addome più stretto.

La Lampreda di Ruscello (Lampetra planeri)

Specie esclusivamente di acqua dolce, non parassita, L. planeri si riproduce nel tratto medio superiore dei fiumi, in torrenti e ruscelli con acque pure, ben ossigenate e substrato ghiaioso. La fase larvale si svolge nei settori vallivi, su fondali a corrente moderata e substrato molle, dove l’ammocete resta infossato.

Dopo la metamorfosi si assiste ad una rapida maturazione delle gonadi.

Gli adulti presentano intestino degenerato e non sono in grado di alimentarsi.

A secondo della latitudine, la riproduzione si svolge nel periodo da marzo a tutto giugno.

Dopo la frega gli adulti muoiono.

Le carcasse forniscono elementi nutritivi per i microrganismi che alimenteranno le larve.

Alla schiusa, le larve sono trasportate passivamente dalla corrente fino a zone adatte al loro sviluppo. La larva è cieca e priva di denti ed ha abitudini prevalentemente notturne.

Dopo 3 – 7 anni, secondo le caratteristiche bioclimatiche del loro habitat, quando hanno raggiunto almeno la lunghezza di 10 – 15 cm, le larve cominciano la metamorfosi che si completa in circa due mesi.

Durante la metamorfosi sviluppano gli occhi e i denti, contemporaneamente l’intestino degenera.